La balistica forense è una branca della scienza forense che si occupa dello studio delle armi da fuoco, dei proiettili e dei loro effetti per risolvere crimini. Questa disciplina svolge un ruolo cruciale nell’identificazione delle armi utilizzate in atti criminosi, contribuendo a fornire prove per l’accertamento della verità in tribunale.
Storia della Balistica Forense
Il primo utilizzo documentato della balistica forense risale al 1835, quando Alexandre Lacassagne, un antropologo francese, riuscì a identificare un colpevole analizzando una pallottola estratta da una vittima. Questo evento pionieristico dimostrò il potenziale della balistica nel campo delle indagini criminali. A partire dal 1900, la balistica forense è stata riconosciuta come una scienza autonoma e i risultati delle sue analisi sono stati accettati come prove in tribunale.
Tecniche e Analisi nella Balistica Forense
Analisi dei Proiettili e dei Bossoli
Uno degli aspetti fondamentali della balistica forense è lo studio dei proiettili e dei bossoli. Ogni arma da fuoco possiede caratteristiche uniche dovute alla sua fabbricazione. La canna delle armi da fuoco è rigata per imprimere un moto a spirale ai proiettili, migliorandone la precisione. Le rigature lasciano segni distintivi sui proiettili, che possono essere utilizzati per identificare l’arma che li ha sparati. Tuttavia, i proiettili possono danneggiarsi all’impatto, rendendo difficile l’analisi. In questi casi, i bossoli possono fornire informazioni preziose, poiché conservano i segni unici dell’arma e i residui di polvere da sparo.
Residui di Polvere da Sparo
I residui di polvere da sparo possono essere cruciali per le indagini. Questi residui, classificati in due categorie nel 1979, possono essere caratteristici dello sparo (contenenti piombo, bario e antimonio) o consistenti con lo sparo (particelle che possono avere anche origine ambientale). L’analisi dei residui di polvere da sparo viene effettuata utilizzando il microscopio elettronico a scansione (SEM), che consente di osservare particelle microscopiche e di identificare la loro composizione chimica attraverso la spettrometria di massa.
Caratteristiche Lesive
Le ferite causate dai colpi d’arma da fuoco forniscono informazioni fondamentali per ricostruire l’evento criminoso. Le caratteristiche delle lesioni variano in base a diversi fattori, come il tipo di arma, il tipo di proiettile, la distanza e l’angolazione dello sparo, nonché la parte del corpo colpita. Le ferite possono essere classificate in varie categorie:
Ferite Contundenti: Escoriazioni o ecchimosi causate da proiettili a bassa velocità o da protezioni indossate dalla vittima.
Ferite a Semi-Canale: Lesioni superficiali causate da proiettili che colpiscono tangenzialmente la pelle.
Ferite Penetranti: Proiettili che penetrano nel corpo della vittima, distinguibili in ferite a fondo cieco (assenza di foro d’uscita) e ferite trapassanti (presenza di foro d’uscita).
Fori di Ingresso e Uscita
I fori di ingresso sono generalmente circolari o ovali, con margini sfrangiati o introflessi. Presentano un orletto escoriativo-ecchimotico di colore scuro, causato dalla resistenza della pelle al proiettile. Se il colpo viene esploso da vicino, possono verificarsi ustioni della cute e affumicatura, un alone grigio scuro o nerastro attorno al foro d’ingresso.
I fori di uscita, se presenti, possono avere margini estroflessi e dimensioni maggiori rispetto ai fori di ingresso. Spesso mancano dell’orlo di escoriazione e degli effetti di affumicatura, sebbene possano presentare ecchimosi ed escoriazioni in alcuni casi.
Conclusioni
La balistica forense è una disciplina complessa e vitale per le indagini criminali. Attraverso l’analisi di proiettili, bossoli, residui di polvere da sparo e lesioni, gli esperti possono fornire prove decisive per l’identificazione delle armi utilizzate nei crimini e per la ricostruzione degli eventi delittuosi. Nonostante le differenze tra la rappresentazione nei media e la realtà, la balistica forense rimane una componente essenziale della moderna investigazione criminale.